Partendo dall’accordo quadro europeo del 2004, lo Stress Lavoro Correlato (SLC) viene definito come "una condizione che può essere accompagnata da disturbi o disfunzioni di natura fisica, psicologica o sociale ed è conseguenza del fatto che taluni individui non si sentono in grado di corrispondere alle richieste o alle aspettative riposte in loro".
Essendo lo stress da lavoro correlato causato da aspetti collegati all’organizzazione e all’ambiente di lavoro, potenzialmente sono interessati tutti i lavoratori e tutti i luoghi di lavoro.
L’art. 28 del D.Lgs. 81/08, che impone degli obblighi al datore di lavoro, specifica che la valutazione dei rischi per la sicurezza e salute dei lavoratori deve riguardare «tutti i rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori ivi compresi quelli riguardanti i gruppi di lavoratori esposti a rischi particolari tra cui quelli collegati allo stress lavoro correlato, secondo i contenuti dell’Accordo Europeo dell’08/10/2004».
La commissione consultiva permanente per la salute e la sicurezza sul lavoro ha elaborato nel 2010 le indicazioni necessarie alla valutazione del rischio SLC individuando un percorso metodologico che rappresenta il livello minimo di attuazione di tale obbligo.
Nel 2017 l’INAIL ha sviluppato una nuova proposta di facile attuazione ed aiuto per le aziende, basata su approcci e procedure che sono frutto di ricerche scientifiche e con l’obbligo della frequenza di valutazione ogni 2 anni salvo l’adozione di provvedimenti più restrittivi.
La mancata valutazione del rischio SLC comporta una sanzione per il datore di lavoro che è pari all’arresto da tre a sei mesi o un’ammenda da € 3.071,27 a € 7.862,44.
La valutazione dello stress nei luoghi di lavoro viene fatta per gruppi omogenei di lavoratori all’interno dell’azienda (per es., operai, impiegati ecc.) e vede coinvolta oltre alla figura del Datore di Lavoro anche quelle del RSPP, MC e RLS.
La valutazione si può dividere in una prima fase preliminare ed in una seconda eventuale valutazione, più approfondita.
Nella fase preliminare viene svolta:
Tutti i dati raccolti vengono successivamente inseriti in un’apposita lista di controllo e la somma dei punteggi attribuiti alle tre aree (eventi sentinella, area contenuto del lavoro ed area contesto del lavoro) permetterà di individuare alla fine un indicatore evidenziando se vi è la presenza di rischio stress lavoro correlato.
Nel caso di un dato significativo in uno o più gruppi omogenei si dovrà procedere obbligatoriamente con una valutazione più approfondita col fine di sviluppare, pianificare ed attuare misure ed interventi correttivi per evitare che l’eventuale situazione di rischio crei possibili danni ai lavoratori e all’azienda.
Fra i diversi sintomi da lavoro correlato si possono evidenziare, per esempio, ansia, paura, ossessione, ipocondria, isteria, paranoia, depressione, aggressività, bassa autostima e disturbi del sonno, dipendenza da droghe che possono che compromettere anche l’equilibrio relazionale e familiare del lavoratore.
I sintomi da stress lavoro correlato possono avere effetti negativi sia sulla persona che sull’azienda come ad esempio un calo delle performance del lavoratore, un aumento degli incidenti causati da errore umano, malattie, assenteismo, comunicazione inefficace, mancanza di sostegno da parte di colleghi o superiori, presenzialismo ovvero una presenza prolungata ma improduttiva ed atteggiamenti negativi.
Sono alcuni dei fattori che rappresentano un aumento dei costi per l’impresa e il progressivo degrado dell’ambiente lavorativo: una situazione che si può prevenire e ridurre se applicate le adeguate linee guida per la valutazione e gestione del rischio da stress lavoro correlato.
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