In passato la principale forma di contributo statale alle imprese passava tramite il noto “contributo a fondo perduto”, ovvero tramite l’erogazione di denaro pubblico nel conto corrente dell’impresa beneficiaria che lo riceveva a fronte di investimenti aziendali o del sostenimento di costi di esercizio che lo stato riteneva meritevole di incentivo pubblico.
Uno dei più noti contributi a fondo perduto è il “Bando Inail”, attualmente aperto e oggetto dei servizi di Imprendo, che prevede contributi di ammontare decisamente significativo (fino a 130.000 euro) per i beneficiari che ne fanno richiesta entro il 15 Luglio.
Tanto più interessante è il contributo pubblico, tanto più complesso è però ottenerlo. Le modalità di partecipazione e rendicontazione sono precisate all’interno di un bando pubblico, che prevede molto spesso procedimenti rigidi, burocratici e complessi, rendendo necessario per l’azienda il ricorso a strutture esterne di consulenza specializzate nell’esecuzione di tutta la procedura.
Da qualche anno lo Stato ha affiancato a queste “storiche” procedure di contributo per le imprese una nuova modalità: il cosiddetto “credito di imposta”.
Tramite questo meccanismo, lo Stato non incentiva più l’impresa versando le somme alle imprese, ma permettendole di compensare i contributi che la stessa impresa dovrebbe comunque versare assicurandole così un risparmio in termini fiscali e/o previdenziali che ne garantisce la stessa efficacia con in aggiunta:
I crediti di imposta a disposizione delle imprese sono molti, anche se solo pochi di essi sono conosciuti dalle imprese. Il più noto è senz’altro il credito di imposta per beni strumentali 4.0 , che prevede la generazione di un credito di imposta in capo all’azienda a seguito dell’investimento in beni strumentali interconnessi secondo le moderne tecnologie 4.0, ma a questo si aggiungono anche i meno noti ma altrettanto interessanti: