Uno dei rischi specifici che devono essere individuati e valutati dal Datore di lavoro, sulla base di quanto riportato nel D.lgs. 81/08, è il “rischio vibrazioni”. L'esposizione a fonti di vibrazione può causare danni al corpo umano, interessando sia il sistema mano-braccio (HAV) che il sistema corpo-interno (WBV).
Per questo motivo, è di fondamentale importanza individuare le attrezzature (ad esempio: martelli demolitori, trapani, ecc.) e i mezzi vibranti (ad esempio: escavatori, carrelli elevatori, ecc.) presenti nell'azienda e utilizzati dai lavoratori, al fine di valutare l'esposizione effettiva durante la giornata lavorativa.
Innanzitutto l'esposizione alle vibrazioni può causare danni alla salute dei lavoratori nel tempo, soprattutto se l'esposizione è protratta e continuativa infatti, gli effetti negativi sulla salute sono dovuti principalmente all'azione lenta e duratura delle vibrazioni, che possono causare lesioni croniche e degenerative.
Anche l'età e il genere dei lavoratori sono fattori importanti da considerare nella valutazione dell'esposizione alle vibrazioni. Ad esempio, l'età può influenzare la sensibilità alle vibrazioni e la capacità del corpo di recuperare dai danni subiti.
Le vibrazioni sono un rischio che può interessare molte attività lavorative tuttavia, ci sono alcuni settori che sono più colpiti da questo rischio, come ad esempio l'industria-artigianato, l'agricoltura e i servizi.
In particolare, il settore metalmeccanico e delle costruzioni sono tra i settori più a rischio per l'esposizione alle vibrazioni perché le attrezzature e le macchine utilizzate in questi settori sono spesso dotate di motori o componenti che generano vibrazioni.
Anche l'agricoltura è un settore che presenta un alto rischio di esposizione alle vibrazioni causato dai mezzi agricoli, come trattori e macchine agricole che possono causare vibrazioni significative.
È fondamentale che le aziende valutino attentamente il rischio di esposizione alle vibrazioni e adottino le misure necessarie per proteggere la salute dei lavoratori, come:
Le malattie professionali possono essere suddivise in due categorie: tabellate e non tabellate.
Le prime sono contenute in un elenco allegato al DPR n. 1124/1965, aggiornate da ultimo dal decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali del 10 giugno 2014, e sono riconosciute dall'INAIL. Le seconde, invece, non sono contenute in questo elenco e non sono automaticamente riconosciute dall'INAIL.
Le patologie connesse al sistema corpo-interno interessano principalmente l'apparato muscolo-scheletrico e includono ernie del disco, lombalgie e discopatie.
Per quanto riguarda il sistema mano-braccio, le malattie professionali più diffuse e riconosciute includono:
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